L'evento politico sembra essere tra gli spettacoli più
amati dagli italiani. In apparenza sembra sia gratuito. In effetti, non si
paga alcun biglietto. Basta solo guardarsi intorno! Lo show
inizia subito alla grande.
I registi e gli sceneggiatori politici
non s'accontentano d'offrire costantemente spettacolo alla
televisione. Costringono anche
i cittadini a partecipare. Ovviamente, come comparse, perché
gli attori protagonisti sono sempre loro. Un povero
lavoratore con moglie e figli farebbe volentieri a meno
di calcare le scene. Ma soprattutto se vive in una metropoli non
può riuscire a
sfuggire.
Ogni mattina va in scena un copione diverso.
Quando esce di casa per portare i figli a scuola non può non
sapere se oggi viaggiano le automobili pari o dispari, euro 1 o
euro 2. Non gli è consentito non conoscere la delibera di
giunta fatta la sera prima che blocca tutte le auto perché
le polveri sottili hanno superato il limite. Ma se non
veniamo informati che esiste un nuova disposizione come si fa a
rispettarla?
In ogni caso, la legge non ammette ignoranza.
Insomma, che lo voglia o no, ogni povero cittadino deve
improvvisare la sua parte per tirare a campare ogni giorno
fino a sera. Cosi, durante le giornate lavorative possono
susseguirsi scene diverse tra il tragico e il grottesco.
Finalmente, quando arriva il fine settimana qualcuno pensa :
"Non ci sono più per
nessuno". L'ingenuo cittadino programma incautamente di scendere dal
palco e s'illude: "Mi godrò un po' di serenità con
la mia famiglia. Magari, andrò a fare una passeggiata vicino al
fiume con i miei figli. Tanta pace in spazi aperti con l'aria pulita. I bambini potranno giocare liberi
ed osservare incuriositi i leprotti nei prati. Quattro
chiacchiere con un vecchio amico. Un buon pranzo
domenicale. Questa si che è vita".
Purtroppo,
la domenica mattina la realtà è completamente diversa. Si torna
brutalmente sul palcoscenico. Ecco
arrivare agguerrite guardie ecologiche volontarie. Ecco un
bel verbale con relativa multa. La motivazione : "Questo
comportamento infrange le norme vigenti".
"Ma
potrei almeno sapere cosa ho fatto di male?". Risponde il poveretto. "Una cosa gravissima! Hai parcheggiato
su una strada non asfaltata". Replica autoritaria la
guardia. "Ma non ho visto alcun cartello.
Non c'era alcun parcheggio asfaltato in zona. Dove potevo
andare a parcheggiare?". Ribadisce affranto il disgraziato. "Le leggi non ammettono ignoranza".
Ribatte infastidito il controllore.
Sintetizziamo. In città non è permesso circolare
perché c'è lo smog. In campagna non si può parcheggiare
perché è vietato.
Insomma, la morale è : "Dovevi stare a casa". Ma a
questo punto siamo proprio sicuri
che non arrivi qualcuno anche dentro casa nostra per costringerci
ancora a
recitare? |